Prenderà il via tra poco meno di un anno, il 2 febbraio 2024, il processo per la morte del 39enne marocchino Youns El Boussettaoui di cui è accusato l’ex assessore di Voghera Massimo Adriatici. È quanto ha disposto il giudice di Pavia Pasquale Villani nelle scorse ore, facendo seguito alla richiesta dei legali di Adriatici di rinunciare all’udienza preliminare, fissata per lo scorso 13 marzo, per andare direttamente a dibattimento. Tecnicamente, si tratta di una richiesta di “giudizio immediato”. Adriatici, avvocato ed ex poliziotto, 48 anni, come noto, è accusato di eccesso colposo di legittima difesa per aver sparato a El Boussettaoui, soggeto con problemi psichiatrici e di tossicodipendenza, la sera del 20 luglio 2021 in piazza Meardi a Voghera.
Il 39enne era deceduto un’ora e mezza dopo in ospedale. Adriatici ha rinunciato all’udienza preliminare perché vuole “chiarire i fatti in un pubblico processo, evitando così il rinnovarsi della diffusione di notizie non corrispondenti ai fatti” – ha spiegato il suo difensore Gabriele Pipicelli.
Secondo i legali è solo in un processo simile che “verrà definitivamente dimostrato che la sua condotta, come chiaramente risulta dal video da tutti visibile sulla rete, è stata quella di un cittadino che si è limitato a difendersi da una violenta aggressione”.
Di avviso opposto i legali della famiglia El Boussettaoui, tra cui la sorella della vittima Bahija e i figli di 6 e 10 anni, che hanno a più riprese richiesto dai modificare il capo di imputazione da eccesso di legittima difesa in omicidio volontario e che hanno ribadito la loro ricostruzione secondo cui Adriatici quella sera seguì il 39enne per le vie della città, provocandolo mostrandogli la pistola, per poi sparargli in risposta ad uno schiaffo.