È iniziata attorno alle 10 di venerdì mattina in tribunale a Pavia l’udienza preliminare per l’omicidio di Youns El Boussettaoui, avvenuto in piazza Meardi a Voghera il 20 luglio 2021, ma vista l’assenza dell’imputato, Massimo Adriatici, l’ex assessore alla sicurezza 48enne che quella sera di fine luglio sparò al 39enne marocchino durante una colluttazione, il giudice Pasquale Villani ha rinviato tutto al 13 marzo. Adriatici non si è presentato lamentando un vizio di forma nella convocazione. I famigliari della vittima tra cui la sorella Bahija, giunta dalla Francia, i due fratelli che vivono in Svizzera e i genitori, residenti in provincia di Vercelli, sono dunque rientrati alle rispettive abitazioni.
Gli avvocati della famiglia marocchina, Marco Romagnoli e Debora Piazza, nei giorni scorsi erano tornati a chiedere alla Procura generale di Milano il trasferimento del processo in un altra sede in quanto “la situazione locale – avevano spiegato – sarebbe tale da turbare lo svolgimento del processo”. Secondo i legali della vittima, Adriatici, visto la sua attività di avvocato proprio nel Foro di Pavia, i suoi trascorsi nella polizia e quelli, più recenti, in politica, avrebbe conoscenze che non avrebbero permesso un sereno svolgimento dell’iter giudiziario.
Dalla parte opposta i legali dell’ex assessore leghista non solo si oppongono a questa lettura dei fatti, ma, al contrario, vorrebbero il riconoscimento della legittima difesa. Pipicelli e Gazzaniga hanno quindi ribadito l’intenzione di non chiedere alcun patteggiamento, ma tuttalpiù il rito abbreviato, senza escludere la possibilità di un dibattimento pubblico.