Avrebbe improvvisamente e inspiegabilmente invertito la marcia e percorso alcuni chilometri contromano sull’A7 Milano Genova prima del tragico schianto costato la vita a lui e a una giovane donna e il ferimento di altre 3 persone. Giuseppe Maria Garavaglia, il 46enne milanese morto nel terribile incidente accaduto nel territorio di Silvano Pietra, in Oltrepò, domenica pomeriggio, contrariamente alla prima ricostruzione dei fatti, non avrebbe imboccato l’autostrada al contrario a Casei.
Secondo quanto emerso la sua Volvo V60 bianca era entrata in A7 alla barriera di Assago e, a un certo punto, all’altezza del chilometro 51 per cause al momento ignote, avrebbe fatto inversione a U, finendo per guidare in contromano sulla terza corsia e schiantandosi infine con la Bmw guidata da Matilda Sidri, 35enne albanese residente a Genova che stava tornando a casa dopo aver visitato la sorella nel Varesotto: la giovane donna è morta sul colpo.
Feriti anche gli occupanti di una terza auto, di origine straniera, un uomo di 35 anni in condizioni gravi, la cugina di 34 e il figlioletto di 4 anni, questi ultimi per fortuna non gravi. La Polstrada Milano-Ovest di Assago tra procedendo con gli accertamenti per spiegare un fatto in apparenza senza spiegazioni. Eppure, oltre alle telecamere che hanno registrato la Volvo entrare regolarmente ad Assago, ci sarebbero anche alcune testimonianze di automobilisti che hanno visto e registrato l’auto contromano, ma anche una, sempre, che racconterebbe di come Garavaglia avrebbe accostato nella corsia di emergenza e poi fatto inversione, iniziando ad andare contromano. Una manovra, come detto, al momento senza spiegazioni.
Tutte le ipotesi restano aperte, dal malore che potrebbe avergli fatto perdere l’orientamento al gesto volontario. La procura ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima, mentre proseguono gli accertamenti della Polizia.