9 persone, tra dirigenti e funzionari pubblici di Pavia Acque, Ato, Provincia di Pavia, Asm Voghera e della ditta AbMauri di Casteggio, sono state rinviate a giudizio con l’accusa di falso e truffa nell’ambito dell’inquinamento del torrente Coppa. A processo, su disposizione del giudice di Pavia Luigi Riganti, sono state chiamate anche le due società Pavia Acque e Ab Mauri. Secondo l’accusa gli imputati sarebbero responsabili a vario titolo dell’inquinamento del torrente che, a seguito di esposti, fu oggetto di verifiche e analisi da parte di enti di controllo come Arpa e che portarono, nell’aprile 2018, al sequestro su disposizione della procura di Pavia del depuratore civile di Casteggio da parte di Guardia di finanza e Carabinieri forestali.
I prelievi a valle dello scarico del depuratore, che nonostante i lavori di potenziamento non era evidentemente in grado di trattare adeguatamente gli scarichi, secondo le analisi di Arpa facevano segnare incrementi di alcuni inquinanti, come il fosforo, i cloruri o i solidi in sospensione di oltre il 1000%, mentre altri come lo zinco o il nikel fino al 150%. Le due società, secondo l’accusa, avrebbero omesso di adottare le misure necessarie ad evitare l’inquinamento del Coppa. Due anni dopo la Procura aveva iscritto nel registro degli indagati 15 soggetti, tra cui le due società. 11 invece quelli rinviati a giudizio con le accuse di inquinamento ambientale, falso e truffa: il processo inizierà il prossimo 9 novembre.
Nel 2019 la società Ab Mauri, a fronte dell’autorizzazione ambientale della Provincia per continuare ad operare, diede il via ai lavori per 20 milioni di euro da svolgersi in 5 anni per creare, tra le altre cose, un nuovo impianto di depurazione interno all’azienda.