Un manifesto sottoscritto da tutti i Comuni del vino dell’Oltrepò, che parli di idee, certo, ma anche di azioni concrete, di cosa fare e cosa non fare per rilanciare un territorio ferito, mettendosi in mostra in modo condiviso, al di là dei campanilismi. A proporne la creazione è il sottosegretario alle politiche agricole Gianmarco Centinaio che, martedì, ha chiamato a raccolta tutti i primi cittadini del territorio vitivinicolo. L’incontro, svoltosi alla Certosa Cantù di Casteggio, segue quello di alcune settimane fa, nel solco tracciato per questi “stati generali” del vino d’Oltrepò.
Dopo l’incontro con i sindaci, è stato il momento dei tecnici del Consorzio vini. La questione dei disciplinari di produzione resta al centro del dibattito, tra chi propone di abbassare le rese di uva per ettaro di terreno (oggi giudicate da alcuni eccessive a scapito della qualità), e chi fa notare che decisioni troppo drastiche, senza il dovuto accompagnamento, rischiano di dare il colpo di grazia a un settore, quello degli agricoltori che producono solo uve, ormai da tempo in estrema difficoltà.
Il tema è particolarmente spinoso, anche perché la questione di quanta uva produce un terreno è solo una parte del tutto. C’è anche quella della resa uva-vino, ovvero quanto vino si produce pigiando i frutti e quella dei cosiddetti “superi” di produzione, tema nazionale che non sembra destinato soluzione nel breve periodo. Nel consiglio di amministrazione del Consorzio, svoltosi dopo l’incontro dei sindaci, si è iniziato a discutere di questo e delle bozze di disciplinari come quella di Ersaf per conto di Regione Lombardia.