Il giorno successivo al black out idrico a Voghera è quello delle verifiche e delle discussioni su un’infrastruttura, quella degli acquedotti, che, molti danno per scontata, ma che, quando si guasta come in questo caso, si rivela per quello che è: un bene primario. Il guasto alla dorsale di via xx settembre, scoperto attorno alle 7 di martedì, ha lasciato senz’acqua oltre un migliaio di famiglie della zona sud della città e l’emergenza è stata dichiarata chiusa solo nel tardo pomeriggio grazie al lavoro di 3 squadre del servizio idrico di Asm.
Secondo il direttore di Pavia Acque Stefano Bina, immagine di sostituire, preventivamente, i quasi 2000 kilometri di condotte idriche della provincia, non solo avrebbe un costo insostenibile di miliardi di euro, ma avrebbe poco senso perché guasti simili oggi sono difficilmente prevedibili. Per questo, Pavia Acque ha predisposto un progetto, del valore di 27 milioni a valere sul Pnrr, che dovrebbe rendere la rete più “intelligente” e consentire grazie alle nuove tecnologie di prevedere possibili guasti, riducendo le conseguenze per i cittadini.