Un’altra drastica riduzione dell’acqua dal Lago Maggiore, che rischia di essere il colpo di grazia per molte campagne assetate della Lomellina. Il Consorzio del Ticino, l’ente autonomo che gestisce le opere di regolazione del livello del Lago ha deciso infatti di ridurre l’erogazione da 114 metri cubi al secondo a 60 metri cubi al secondo.
Il Consorzio spiega la decisione mettendo in luce “la situazione odierna del sistema Lago Maggiore/Fiume Ticino, con il livello del Lago a -0,33 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende”. Anche l’analisi dei dati degli ultimi tre mesi e’ impietosa: dal 1 maggio al 31 luglio il bilancio dell’afflusso e del deflusso delle acque e’ largamente passivo: il deficit e’ di oltre 83 milioni metri cubi, ovvero un livello del Lago calato di 39 centimetri.
Il Consorzio Irriguo est Sesia, che gestisce il sistema dei canali della pianura risicola tra novarese e Lomellina, ha comunicato che “considerata l’attuale disponibilità delle rete del Canale Cavour di meno di 10 metri cubi al secondo, si raggiungeranno in tutta la rete irrigua diminuzioni ulteriori della portata, con valori storicamente mai registrati e oggettivamente ancora più ingestibili, con conseguente impossibilità tecnica di garantire la continuità dell’erogazione alla diverse utenze in molti tratti della rete”.
Gli effetti di questo ulteriore taglio sulla produzione di riso in Lomellina sono al momento difficilmente quantificabili: solo pochi giorni fa le associazioni agricole avevano annunciato la probabile perdita di circa il 50% dei raccolti. Ora la situazione, se possibile, si fa ancora più grave.