Troppi contagiati tra i 14 e i 19 anni: è questo il risultato del recente studio che ha convinto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a posticipare ulteriormente almeno fino al 25 di gennaio la riapertura delle scuole superiori.
Lo ha detto lo stesso Fontana che ha evidenziato come nell’indagine, portata a termine dall’Associazione italiana di epidemiologia e che ha fotografato l’incidenza del virus per classi di età, in Lombardia vi sia, più che in altre regioni, un’impennata dei contagi nelle fasce di età tra i 14 e i 18 anni, e tra i 19 e i 24 anni, proprio all’inizio della seconda ondata a metà di ottobre, curva che viene interrotta, alla fine del mese, con l’inizio delle prime restrizioni e l’introduzione della didattica a distanza per licei ed istituti tecnici.
“Una recente indagine svolta in Lombardia – ha commentato così il presidente di regione Lombardia – ha evidenziato come ci sia un’alta percentuale di infettati nella fascia che va dai 14 ai 19. Sono persone pauci sintomatiche o asintomatiche che però possono contribuire a diffondere il virus”.
Ha poi aggiunto Fontana: “Io e i miei colleghi governatori siamo assolutamente convinti della necessità che la scuola si svolga in presenza, ma tuttavia non possiamo negare le risultanze che emergono dai numeri e dalle preoccupazioni che tutti i nostri medici e scienziati evidenziano”.
Per quanto riguarda i più piccoli in età scolare, che frequentano asili ed elementari, secondo lo studio, invece, le curve di contagio sono le più basse di tutte le altre.