Con l’estate tornano a presentarsi le questioni relative alle conseguenze della movida a Vigevano. Diversamente dagli anni scorsi, questa volta, l’attenzione non è rivolta tanto ai problemi di sicurezza del centro storico, quanto invece a situazioni ai limiti della regolarità, quando non oltre, che si registrano nelle periferie.
Nelle scorse settimane gli agenti della polizia locale avevano provveduto a sanzionare un locale di via San Giacomo per un’apertura fuori dagli orari consentiti con un dj-set che aveva più volte tormentato i residenti dei tanti condomini nelle vicinanze, e per il quale l’attività non aveva alcuna autorizzazione. Ora è Italia Viva a presentare un’interrogazione che verrà portata in consiglio comunale dal consigliere della Strada per Vigevano Giuseppe Squillaci: il tema sono i rumori molesti, e prende spunto da un esposto firmato da diversi cittadini in merito a musica ad altissimo volume che viene lamentata provenire da un locale situato nella valle del Ticino.
Un frastuono tale da entrare nelle case che si trovano ai limiti del centro abitato di Vigevano anche a finestre chiuse. L’esposto era stato presentato in procura il 16 maggio, e nell’interrogazione si chiede se, a seguito di questo atto dei residenti, siano stati fatti dei controlli e con quali risultati. Italia Viva chiede anche, più in generale, quali siano state le attività della polizia locale per controlli contro il rumore e il degrado nei confronti dei locali pubblici e cosa si intende fare per garantire un’estate in sicurezza ai giovani che, dopo due anni di pandemia, hanno tutto il diritto di tornare a divertirsi.