A Vigevano oltre la metà delle aree considerate come “verde pubblico” sono, in realtà, edificabili. La denuncia viene dalla consulta ambiente, che ha allegato i propri conteggi alle osservazioni prodotte per il nuovo pgt. L’apparente contraddizione viene dalle varie modifiche legislative intervenute negli anni. La prima legge regionale sull’urbanistica, del 1975, prevedeva un minimo di 15 metri quadri di verde per abitante. Oggi non viene più indicata una cifra precisa, anche se gli esperti indicano per le città una quota ottimale di 9 metri quadri di verde per abitante, e comunque mai meno di 6.
Vigevano, secondo il pgt attuale, risulta averne 6 abbondanti, ed è quindi in regola. La consulta ambiente, però, contesta le modalità con cui l’attuale legge regionale definisce il verde pubblico: di fatto sono comprese tutte le aree non completamente cementificate, tra cui i campi sportivi, le aiuole dei parcheggi e, appunto, i terreni edificabili.
Secondo i calcoli della consulta ambiente, se si considerasse il verde pubblico effettivamente fruibile e si escludessero dal conteggio le aree edificabili, la quota di verde pubblico per abitante in città si ridurrebbe dagli oltre 6 metri quadri ufficiali a una cifra tra i 2 e i 3 metri quadri. Gli ambientalisti, quindi, chiedono all’amministrazione di andare oltre alla legge regionale, prevedendo una riorganizzazione del verde pubblico e chiedendo che alcune delle più grandi aree edificabili esistenti sul territorio comunale, come quella alla frazione Morsella o quella nella parte esterna di corso Novara, al confine con Cassolnovo, tornino a essere agricole.