L’ex presidente di Terre Andrea Giorgi ha solo esercitato il diritto di satira: alla cantina non ha arrecato alcun danno d’immagine con la foto di una bottiglia La Versa etichettata con appiccicata la dicitura “Veleno par i luc”, ovvero “veleno per gli sciocchi”: è quanto ha confermato il giudice di Pavia Pietro Balduzzi che, come prima di lui il pm, ha chiesto l’archiviazione contro la quale l’attuale presidente Bardone aveva fatto opposizione in passato, continuando a chiedere l’imputazione per diffamazione aggravata dall’uso di strumenti pubblicitari.
Dopo la sfiducia da parte della maggioranza dei soci, all’inizio dell’anno, Giorgi aveva infatti continuato come sempre a pubblicare sui social network privati le foto dei manicaretti preparati in casa e abbinati a vini prelibati, spesso prodotti dalla stessa cantina Terre d’Oltrepò, senza disdegnare qualche battuta di spirito, come in questo caso. Che però non è andato giù ai nuovi vertici, che hanno così deciso di escludere Giorgi anche come semplice socio: in pratica, non potrebbe più portare l’uva vendemmiata.
“La foto modificata e pubblicata – spiega il giudice – è inoffensiva e non idonea a ledere l’onore e la reputazione”. E comunque esiste il diritto di satira – continua il magistrato – evidente dalla “descrizione caricaturale e assurda del prodotto”.
Ma non è tutto, il giudice rileva anche come sia possibile una seconda lettura dell’etichetta, ovvero che sia una satira contro la stessa magistratura, visto che Giorgi, in quanto presidente, era stato accusato in precedenza di adulterazione di alcune partite di vino, a suo dire, ingiustamente. Anche in questo caso, conclude il giudice, sarebbe satira e non esiste alcun reato.
Giorgi ha fatto sapere di aver fatto ricorso al Tribunale delle imprese di Milano contro la sua esclusione dalla cantina.