3 settimane: questo il tempo a disposizione degli agricoltori soci di Terre d’Oltrepò per presentare la propria candidatura in vista delle elezioni che si terranno il 13 febbraio al teatro Carbonetti di Broni.
Sebbene le candidature vengano presentante in ordine sparso, le cordate per tentare la scalata al gigante cooperativo del vino al momento sarebbero essenzialmente due e rispecchierebbero le due correnti per così dire che erano presenti già nel consiglio guidato da Enrico Bardone, decaduto a seguito delle dimissioni di 7 consiglieri su 13 in pochi mesi a neanche un anno dall’insediamento avvenuto dopo la sfiducia al presidente precedente Andrea Giorgi, rimasto in carica alcuni anni. Intanto, dopo le prese di posizione delle associazioni agricole, arrivano quelle politiche.
Secondo il vicepresidente del Senato Gianmarco Centinaio il territorio dell’Oltrepò del vino è letteralmente “ingovernabile”. Il senatore pavese già ministro dell’agricoltura si chiede se, dopo questa ennesima debacle, ci sarà ancora qualcuno intenzionato a metterci la faccia in una situazione simile. A destare ulteriore preoccupazione, secondo il vicepresidente della Provincia di Pavia, storico sindaco di Montù Beccaria, uno dei comuni più “vinicoli” della zona, è anche questa apparentemente inspiegabile serie di dimissioni.