Finisce con un pareggio, 10 a 10, la votazione sul progetto del supermercato Md al Cascame. Dopo un attimo di confusione, il segretario comunale decreta il da farsi: secondo regolamento il punto non è approvato, ma può essere ripresentato. Termina così, almeno per ora, una vicenda che ha dilaniato la maggioranza. Rispetto alle previsioni della vigilia, in aula mancano Antonello Galiani di Forza Italia (che avrebbe forse votato no) e Raffaele Gori Aceto della Lega, da sempre perplesso sul progetto ma che voci davano come convinto dai suoi a virare sul sì. Invece non si è presentato, così come gli altri consiglieri leghisti dissidenti sul punto, Marco Comolli e Carmen Rodolfo. Si partiva da una situazione di 11 a 10 a favore del sì, modificata però quando diversi consiglieri di opposizione hanno tirato in ballo le rivelazioni dell’ex assessore Suvilla, il quale aveva reso nota un’offerta di Md per l’acquisto di un terreno comunale avanzata qualche mese prima della presentazione del progetto in discussione, che riguarda invece un terreno privato. Una trattativa che avrebbe portato al comune un milione di euro che non venne conclusa, e dall’opposizione si chiedono il perché.
Il vicesindaco Ceffa si difende, affermando che la storia non è stata raccontata per intero, e annuncia di voler fornire ulteriore documentazione.
La giunta accoglie la proposta del gruppo di minoranza Per Vigevano di istituire una commissione di indagine sul caso del fallimento della trattativa per costruire il supermercato sul terreno comunale, e annuncia di voler ritirare il punto relativo all’autorizzazione del market su terreno privato. A questo punto, però, il Pd sfida la maggioranza a votare comunque.
Si va quindi alla conta, con Monica Cotta Ramusino di Progetto Vigevano che, dopo aver espresso la sera prima parere favorevole al progetto del Cascame, decide, a seguito di un lungo confronto con il resto della minoranza e sulla base dei nuovi elementi emersi, di non partecipare alla votazione. 10 favorevoli, 10 contrari, 1 non partecipante al voto. La commissione d’indagine si farà, ed eventualmente la giunta potrà provare a ripresentare il progetto.