Rabbia e paura davanti ai cancelli della Moreschi di Vigevano, dove i lavoratori sono scesi in presidio, a un anno esatto dal primo sciopero proclamato per la vertenza aziendale che ha fatto seguito al passaggio di proprietà. I lavoratori lamentano che, a un anno di distanza, non ci sia stato il risanamento promesso e che anzi le cose siano peggiorate.
Nell’ultimo anno c’è stato un massiccio utilizzo della cassa integrazione e, a detta dei lavoratori, parte delle poche commesse ottenute, sono state affidate all’esterno.
I sindacati incalzano, e chiedono di conoscere il piano industriale. All’azienda viene rimproverato di non aver risolto la situazione debitoria, anche nei confronti dei fornitori, e di non essere riuscita ad avviare la produzione conto terzi che era stata indicata come la chiave per il rilancio. C’è inoltre forte preoccupazione perché non si conosco i piani occupazionali per il periodo successivo al mese di ottobre, quando scadrà la cassa integrazione.