Dato che ancora non sono stati identificati i responsabili dei numerosi episodi di cronaca avvenuti nelle ultime settimane a Mede, sul banco degli imputati sono finite le telecamere di videosorveglianza. Da più parti si sollevano dubbi sulla loro effettiva efficacia, e in consiglio comunale ci si chiede quante siano effettivamente attive. La questione è esplosa dopo i gravi fatti avvenuti una decina di giorni fa, quando, nel giro di poche ore, si è registrato il tentato assalto al bancomat dell’ufficio postale, sventato dall’intervento dei carabinieri, e il pestaggio ai danni di alcuni minorenni avvenuto nei pressi della stazione. Già nei giorni precedenti, però, in città c’erano stati problemi.
Numerosi i furti segnalati ai danni di abitazioni private ed esercizi commerciali. Dall’opposizione, il gruppo “In Comune x Cambiare”, inoltre, rincara la dose, spiegando che in alcune zone ormai da diversi mesi si assiste a “scorribande di giovani, che, oltre a disturbare la quiete pubblica, arrecano danno e molestie”. Nelle scorse ore, il presidente del consiglio comunale Simone Annibale Ferraris ha convocato una seduta quasi interamente al tema della sicurezza: si terrà martedì sera. Lo stesso presidente ha presentato un’interpellanza, con la quale, oltre a chiedere una relazione al sindaco Giorgio Guardamagna sullo stato della sicurezza in città, pone domande precise proprio sulla questione telecamere.
Ferraris chiede quanti siano gli apparecchi funzionanti e quanti quelli disattivati, domandando inoltre se negli ultimi anni siano stati effettuati interventi di riparazione dei dispositivi guasti. Anche “In Comune x Cambiare”, nella sua mozione, insiste su questo tasto, chiedendo un impegno alla giunta per la riattivazione delle telecamere attualmente spente o non funzionanti.