Anche Dorno si ritrova nell’emergenza peste suina. Dopo la conferma di un focolaio in un allevamento di maiali, è stato disposto l’abbattimento di tutti i 1.200 capi che si trovano all’interno. Nonostante la malattia non costituisca un pericolo per l’uomo, in paese c’è sconcerto. Il sindaco, Francesco Perotti, ha fatto un quadro della situazione nel consiglio comunale di mercoledì sera.
La lotta, in ogni caso, è per cercare di non far estendere il contagio. Le ultime disposizioni decise da Ats, di fatto, mettono in quarantena l’intera provincia di Pavia. Il territorio è stato diviso tra zona di protezione e zona di sorveglianza. La prima prevede restrizioni più severe, anche se, di fatto, le prescrizioni sono rigide per tutti. Viene disposto, in particolare, l’assoluto divieto di movimentazione dei suini.
Ciò significa che non solo non si potranno portare maiali da un allevamento all’altro, ma che esistono delle limitazioni anche per gli spostamenti interni agli allevamenti. Prescrizioni che, di fatto, rischiano di bloccare le attività. Di fronte all’avanzata del contagio, però, è anche interesse degli allevatori fare tutto il possibile per cercare di non estendere il contagio. Costi quel che costi.
A proposito di costi, il Pd ha posto un’interrogazione al ministro Lollobrigida per chiedere indennizzi statali per le imprese colpite, da utilizzare per la sospensione dei mutui e dei pagamenti.