Sono raddoppiate, rispetto a un anno fa, le richieste di aiuto giunte al centro antiviolenza di Vigevano e Lomellina. Le segnalazioni di violenze e maltrattamenti sulle donne, fanno sapere le operatrici della cooperativa Kore, sono letteralmente esplose dopo i vari lockdown. Si pensa che i periodi di convivenze forzate, oltre ad aggravare situazioni già drammatiche, abbiano però anche contribuito, per altri casi, a una presa di coscienza con la conseguente richiesta di aiuto. Ad accorgersi maggiormente dei problemi, oltre alle vittime, sono state in molti casi le figlie delle donne maltrattate.
Il fortissimo aumento di accessi al centro antiviolenza da parte di minorenni e giovanissime si può spiegare in diversi modi: da una parte, purtroppo, il fenomeno della violenza di genere rimane fortemente presente anche in Lomellina. Dall’altra parte le iniziative di sensibilizzazione attuate negli ultimi anni nelle scuole hanno fatto accrescere la consapevolezza. Le ragazze vanno a denunciare situazioni che le riguardano personalmente, ma anche quelle che vedono in casa. Il 75% delle donne seguite dal centro antiviolenza di Vigevano e Lomellina, infatti, ha figli minori.
Per aumentare la visibilità da qualche giorno è partita un’iniziativa che coinvolge i commercianti: chi lo vuole può fare richiesta per inserire negli scontrini il numero del centro antiviolenza, in modo che chiunque possa avere un riferimento in tasca. Rispetto al normale biglietto da visita o a una brochure, lo scontrino è perfettamente mimetizzabile, e non si corre il rischio che il maltrattante, una volta che la donna torna a casa, scopra che la sua vittima ha in mano il numero del centro antiviolenza. Il primo esercizio ad aderire è stata una pizzeria di Gropello Cairoli, in questi giorni si stanno unendo diverse attività commerciali vigevanesi.