Un’indagine che non risulta da nessuna parte, eppure fondamentale per l’autorizzazione all’impianto di essiccamento fanghi presso il termovalorizzatore di Parona. Il tam tam tra gli ambientalisti della Lomellina va avanti ormai da qualche settimana: un documento indispensabile risulterebbe assente dalla procedura di autorizzazione, arrivata ormai quasi al termine.
Il termovalorizzatore si trova infatti a poca distanza dalla garzaia di cascina Portalupa, situata in comune di Vigevano e zona speciale di conservazione di interesse comunitario. Per la costruzione di impianti con possibili impatti su aree di questo tipo, esiste una direttiva europea che impone di effettuare una particolare analisi, chiamata valutazione di incidenza. Occorre, nella pratica, capire se le specie protette di uccelli che abitano in questa zona speciale di conservazione possano venire turbate dal nuovo impianto.
Questa valutazione di incidenza ha di fatto potere di vita e di morte sul progetto. Come si legge nelle linee guida del ministero dell’Ambiente, “l’esito della Valutazione di Incidenza è vincolante ai fini del provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, che può essere favorevole solo se vi è certezza riguardo all’assenza di incidenza significativa negativa sui siti Natura 2000”. Ebbene, in merito al progetto per l’essiccamento fanghi di Parona, la Regione ha espresso parere favorevole di Valutazione di Impatto Ambientale, ma l’indagine sugli uccelli non risulta da nessuna parte. Non c’è nel fascicolo on line della procedura regionale, e non risulterebbe nemmeno al comune di Parona, a cui viene consegnata copia di tutti gli incartamenti.
Eppure la stessa Regione, nelle conclusioni della relazione della commissione per la Valutazione di Impatto Ambientale, dopo aver dato parere positivo al progetto, cita la garzaia, chiedendo che si faccia un monitoraggio sugli uccelli dopo la costruzione dell’impianto. Le linee guida del ministero, però, chiederebbero altro: e cioè che gli impatti sulla zona speciale di conservazione vengano valutati prima. Anzi, il parere della Regione sarebbe dovuto dipendere da quell’analisi, che, al momento, non risulta da nessuna parte.
Va specificato che il via libera definitiva all’impianto non è ancora stato dato, e che quindi, in assenza di un’autorizzazione completa, c’è sempre il tempo per rimediare a un’eventuale mancanza. Tra gli ambientalisti lomellini, però, c’è chi è già pronto ad andare in procura per chiedere che sia la magistratura a verificare la correttezza del procedimento.