Il progetto per l’impianto di essiccazione fanghi presso il termovalorizzatore di Parona ha passato l’esame della Commissione per la valutazione di impatto ambientale di Regione Lombardia. Dalle documentazioni presentate da Lomellina Energia, secondo i tecnici, emerge il disegno di un impianto compatibile con l’ambiente. Potranno arrivare fino a 137.500 tonnellate di fanghi all’anno dall’esterno. Prevista, contemporaneamente, una leggera diminuzione dell’arrivo di rifiuti solidi urbani alla struttura di Parona, circa 20.000 tonnellate in meno rispetto a un massimo autorizzato di 380.000. In totale, tra fanghi e rifiuti solidi urbani, il termovalorizzatore di Parona potrà trattare fino a 492.000 tonnellate di materiali all’anno.
L’impianto di essiccamento fanghi verrà costruito all’interno degli attuali capannoni. Da fuori, quindi, non si vedrà nulla. Le impalcature comparse recentemente, infatti, non hanno niente a che vedere con i fanghi, ma sono il cantiere per la costruzione della terza caldaia. L’abbassamento delle emissioni inquinanti derivanti dall’aggiornamento degli impianti, si deduce dalle carte del lungo processo autorizzativo regionale, ha avuto un peso nel creare i presupposti per introdurre le nuove funzioni relative ai fanghi.
Nel pronunciare la compatibilità ambientale, la Commissione della Regione indica alcune prescrizioni, che non cambiano la sostanza del progetto. Si chiede attenzione per minimizzare l’impatto del traffico generato dai tanti camion che si recheranno a Parona per portare i fanghi, aspetto, questo, che era stato oggetto di diverse contestazioni da parte degli ambientalisti. Si raccomanda di scaglionare gli arrivi, evitando gli orari di maggior traffico, e di valutare la piantumazione di alberi lungo i percorsi, anche se, di fatto, non ci sono obblighi.
Rimane, invece, così come previsto dalla convenzione siglata tra Lomellina Energia e Comune di Parona, la condizione di realizzare un nuovo bosco: la Commissione ricorda che il bosco dovrà essere creato recuperando aree degradate, ambientalmente compromesse, e non tramite la conversione di aree agricole. Per quanto riguarda il monitoraggio, infine, verranno svolti rilevamenti sul rumore, sulle condizioni della flora e della fauna della vicina Garzaia di cascina Portalupa e verrà attivata una campagna di biomonitoraggio in collaborazione con Ats su un campione rappresentativo dei residenti, oltre alle indagini sugli odori, così come richiesto dal comune di Parona.