Vigevano e Mortara sono tra i peggiori comuni in Lombardia per raccolta differenziata. Il dato emerge dal rapporto “Comuni Ricicloni” di Legambiente, che si riferisce alle statistiche del 2020. Un anno particolare, segnato dal lockdown e dall’arrivo delle mascherine usa e getta. Due elementi che avevano fatto temere per una generale riduzione della percentuale di differenziata. Così non è stato, secondo le analisi degli esperti di Legambiente che hanno visto confermate le tendenze emerse prima del Covid. Fra queste le gravi carenze della provincia di Pavia, unica insieme a quella di Sondrio a non raggiungere nemmeno la soglia del 60%. Le due province hanno anche il poco invidiabile primato di avere la maggior parte dei comuni sotto al livello minimo del 65% richiesto dalla normativa europea.
Considerando i comuni più grandi, sopra ai 15.000 abitanti, in Lombardia la bocciatura spetta a dieci località. La maggior parte si trova nel milanese, compreso il capoluogo, ed è caratterizzata da una forte presenza di quartieri difficili, segnati dal degrado sociale. Le sorprese, in negativo, sono rappresentate da Sondrio, tra le peggiori in assoluto, e dalle due città lomelline. Mortara, nell’ultimo anno a completa gestione Clir, si ferma al 58,5%. Vigevano, servita da Asm-Isa, è poco sopra, al 60,5%. Due sistemi in sofferenza, quindi, accomunati dall’aver introdotto il porta a porta a macchia di leopardo e con tempi lunghi per arrivare alla copertura dell’intera città.
Vigevano e Mortara sono anche città in cui è più evidente il problema dell’abbandono dei rifiuti, e probabilmente non è un caso. Se da un lato, infatti, la quantità di materiale lasciato in strada o in campagna finisce con l’incidere sulla percentuale di differenziata, il fenomeno è anche sintomo di uno scarso senso civico, segno che la cultura del corretto smaltimento dei rifiuti non ha attecchito nella popolazione.