Sul ponte in chiatte di Bereguardo passano i camion, nonostante blocchi e divieti. Le segnalazioni, tra gli abitanti della zona, andavano avanti da un po’, finché, qualche giorno fa, qualcuno è riuscito a scattare una foto. D’altronde, le tracce erano evidenti. Il new jersey in cemento posizionato sulla sponda lomellina per limitare il passaggio dei mezzi pesanti è facilmente aggirabile, dato che si trova accanto a uno slargo con la banchina agevolmente transitabile.
I segni delle ruote mostrano come il passaggio sia parecchio sfruttato. Sul lato pavese i blocchi di cemento vengono spesso spostati per consentire il passaggio dei mezzi di servizio che stanno attuando i lavori di modifica del corso del fiume. Non appena dalla sponda di Bereguardo c’è il via libera, si spande la voce e arrivano i camion, ben sapendo che il blocco dalla parte di Zerbolò è ininfluente.
L’area ha bisogno di rispetto e manutenzione. Il mucchio di rifiuti abbandonati attorno al cassonetto è ormai perenne. Il cartello di ingresso in Zerbolò, secondo il racconto dei frequentatori della zona, è stato abbattuto mesi fa e mai ripristinato. Servono poi interventi al ponte, dove la copertura in legno comincia a dare segni di cedimento.
Il Comitato Ticino 2000 attende di conoscere dalla Provincia il progetto di sistemazione da attuare con fondi ministeriali. Intanto si rinnova l’appello per la rimozione della ghiaia: l’intervento dell’Autorità di Bacino per riportare l’acqua verso la sponda pavese è in parte servito, con alcune chiatte che sono tornate a galleggiare. Ancora molto, però, resta da fare.