Anche l’Esercito scenderà in campo per fronteggiare l’emergenza peste suina. E’ quanto emerso dal vertice che si è tenuto a Roma al quale hanno partecipato il Commissario straordinario Vincenzo Caputo, i ministri dell’Agricoltura e della Difesa Francesco Lollobrigida e Guido Crosetto e le associazioni agricole. Il Governo sta lavorando a un nuovo piano da 3,5 milioni di euro che sarà in vigore fino a febbraio 2024.
Dopo la scoperta dei focolai in provincia di Pavia si è deciso di raddoppiare gli abbattimenti di cinghiali sul territorio nazionale, considerati uno dei principali veicoli di trasmissione del virus. Il nuovo piano prevede tra i 600 e i 650mila abbattimenti: verranno inoltre definite delle “zone non vocate” al cinghiale da individuare nelle aree di produzione suinicola, dove si concentrerà l’attività di depopolamento. Nelle aree urbane si procederà invece con le catture. Le associazioni agricole hanno sottolineato che il contenimento dei cinghiali è fondamentale per ridurre il rischio di diffusione della peste suina e per limitare i danni ad un comparto, quello suinicolo, che vale 1,7 miliardi di euro.
Nei giorni scorsi, a seguito della scoperta di capi infetti in un allevamento di Zinasco, la Procura di Pavia aveva aperto un’indagine per il reato previsto dall’articolo 500 del codice penale: sono tre gli indagati che, se le accuse venissero confermate, avrebbero contribuito alla diffusione della peste suina sul territorio nazionale.