Sta facendo discutere, non solo tra i banchi del Parlamento Europeo, la direttiva UE sull’efficientamento energetico degli edifici, ribattezzata “direttiva sulle case green”. L’obiettivo è favorire la ristrutturazione degli immobili esistenti e la costruzione di nuovi ad alta efficienza energetica. La direttiva prevede che gli edifici, pubblici e non residenziali, con le peggiori prestazioni (cioè quelli appartenenti alle classi G, F ed E) raggiungano la classe D entro il 2030. Gli edifici residenziali e di edilizia sociale avrebbero tempo invece fino al 2033 o più per raggiungere questo obiettivo.
Il testo della direttiva prevede eccezioni, per esempio per gli immobili storici e quelli protetti da vincoli, ma per molti addetti ai lavori -preoccupati di una possibile svalutazione del patrimonio immobiliare italiano- sembrano non essere sufficienti i chiarimenti del relatore Ciarán Cuffe. E sul tema l’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca ha lanciato anche una provocazione nei confronti dell’Europa.