Prezzi dell’energia quintuplicati in meno di un anno, costi delle materie prime in continuo aumento. La crisi energetica e dei materiali sta pesando sulle aziende della provincia di Pavia, e nel prossimo futuro la situazione è destinata a peggiorare. Già adesso alcune imprese sono in difficoltà, perché i contratti di vendita sono stati firmati prima che si verificassero i problemi nelle forniture, e quindi si arriva al paradosso di dover fermare la produzione per non finire in perdita nonostante ci siano gli ordini.
Le cifre sono enormi, con le previsioni di ulteriori aumenti: 450 milioni è il valore stimato dei rincari per le materie prime in provincia di Pavia riferite soltanto alle micro e piccole imprese della manifattura e delle costruzioni, il settore più colpito. A questo va aggiunta l’energia: fra gennaio e ottobre l’elettricità è aumentata del 275%, il metano del 381%. Il costo del gas incide particolarmente nel territorio pavese, caratterizzato dalla presenza di aziende che ne fanno largo uso. Chimica, metallurgia, carta, vetro, ceramica e prodotti per l’edilizia: settori dove il peso sul fatturato di questa voce è più elevato, e che in provincia contano 206 imprese, il 90% delle quali di micro e piccole dimensioni.
Tra materie prime ed energia, la crisi coinvolge aziende che fanno lavorare quasi 30.000 addetti sul territorio. Le stime sono di Confartigianato Imprese Lomellina, che invita gli imprenditori a mettersi in guardia e a prepararsi ad assorbire il colpo, chiedendo contemporaneamente un intervento a governo, enti locali e società di distribuzione, senza dimenticare la necessità di avviare una politica di risparmio energetico nei processi produttivi.
E le famiglie? Le ricadute di quanto sta avvenendo a livello mondiale porterebbero a una spesa aggiuntiva di circa 1.300 euro annui, calcolati su un nucleo medio di tre persone. I dati sono stati elaborati da Adiconsum, con riferimento alla Lombardia. Nel dettaglio, nel 2021 si stanno pagando 410 euro in più di bolletta elettrica e 370 euro per quella del gas. Il prezzo dei carburanti pesa per 300 euro abbondanti, mentre le conseguenze dell’inflazione si tradurrebbero in circa 200 euro di aumenti su consumi e spese varie. Secondo il presidente di Adiconsum Lombardia, Carlo Piarulli, le famiglie potrebbero reagire tagliando le spese: “Il rischio, già segnalato da più parti, è quello della riduzione dei consumi di Natale”.