Gli zii di Eitan Biran sono riusciti a parlare con lui. Lo ha confermato lo zio Or, il marito di Aya, nel corso di un incontro con i giornalisti, davanti alla loro abitazione di Travacò Siccomario. Si è trattato di un colloquio breve, anche se la famiglia italiana del bambino non sa ancora dove si trovi esattamente.
Or Nirko e Aya Biran andranno in Israele nei prossimi giorni, nella speranza di poter tornare a casa con Eitan. Nelle scorse ore il nonno del bimbo, Shmuel Peleg, è stato interrogato dalla polizia israeliana e si trova ora agli arresti domiciliari. La misura restrittiva nei suoi confronti rimarrà in vigore fino a venerdì e al 58enne è stato anche sequestrato il passaporto. In Italia Shmuel Peleg ed Esther Cohen, la nonna materna, sono stati invece iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di sequestro di persona aggravato.
Per gli zii avrebbero avuto l’aiuto di altri complici nel rapimento, perchè si sarebbe trattato di un’operazione di fatto molto complessa. Or Nirko è tornato poi ad attaccare i nonni materni di Eitan, colpevoli di aver organizzato una campagna mediatica attorno alla vicenda, ed ha spiegato il perchè non sia stato chiesto il ritiro del passaporto israeliano del bambino.
Il tribunale di Tel Aviv ha fissato l’udienza il 29 settembre. Gli zii chiederanno l’immediata restituzione di Eitan. La Farnesina, in una nota, ha spiegato che “L’Italia conta sulla collaborazione di Israele per una soluzione concordata della vicenda, nell’interesse superiore del minore”.