Si torna a parlare di case popolari, e non solo per il caso di via Bolla, su cui comunque la polemica politica sembra non volersi fermare. Allontanando un po’ lo sguardo, infatti, si scopre che nelle scorse ore è stata pubblicata la graduatoria per l’assegnazione di 650 alloggi popolari, di cui 250 messi a disposizione da Comune di Milano tramite MM e altro 400 della Regione, attraverso Aler Milano.
Una boccata d’ossigeno per tante famiglie e cittadini in difficoltà. Ma sicuramente non abbastanza: le domande pervenute sono state infatti oltre 9.400, di cui 3.400 da nuclei di indigenti, ossia composti da chi ha un reddito complessivo Isee inferiore ai 3mila euro.
Proprio per loro, il Comune di Milano ha deciso, grazie ad un emendamento del Partito Democratico, approvato dal Consiglio comunale, di raddoppiare la quota dei suoi appartamenti riservati ai cittadini in condizioni di estrema difficoltà economica, che passa dal 20%, quota già coperta da risorse regionali, al 40% grazie alle risorse messe a disposizione da Palazzo Marino.
Lo stanziamento totale che servirà a coprire questo incremento è pari a 330mila euro per il triennio 2022-2025 e grazie a queste somme sarà possibile esonerare le famiglie assegnatarie in stato di indigenza dal pagamento del canone di affitto e degli oneri accessori per tre anni. L’obiettivo, confermano da Palazzo Marino, è procedere alle prime assegnazioni già nel mese di giugno.