Potrebbe finire nelle sale di Brera, magari in quelle dell’adiacente Palazzo Citterio, al momento in fase di ristrutturazione. L’oggetto in questione, degno di tale palcoscenico, è il bozzetto attribuito a Leonardo da Vinci per il martirio di San Sebastiano, che un medico francese ha messo all’asta dopo averlo trovato tra le carte lasciategli dal nonno.
Il Louvre ha provato ad offrire 10 milioni di euro, ma il proprietario ha declinato l’offerta, dal momento che la valutazione degli esperti si aggira intorno ai 17 milioni.
Ora si aprirà l’asta e Milano, forse la più leonardesca delle città italiane, ha deciso di partecipare. Se la cosa andrà a buon fine, il merito sarà anche della collaborazione tra il Comune e il Ministero della Cultura. La partita è ovviamente tutta da giocare, ma per Brera e per Milano in generale potrebbe essere una di quelle occasioni che capitano una volta nella vita.
Sarebbe uno degli otto disegni che Leonardo ha dedicato a San Sebastiano e che lo stesso genio di Vinci menziona nel Codex Atlanticus, custodito – guarda il caso – a Milano, alla Biblioteca Ambrosiana.
In linea generale si concorda nell’attribuzione a Leonardo, ma le voci fuori dal coro non mancano. E di certo non poteva mancare quella del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, che è sicuro del contrario, arrivando a definire il disegno un “mediocre falso”.
Sgarbi rappresenta comunque lo stesso Ministero della Cultura guidato da Gennaro Sangiuliano, che invece si starebbe spendendo al pari del sindaco di Milano Beppe Sala, per l’acquisto del bozzetto. Un cortocircuito che nei palazzi Romani dovrà essere appianato. In un senso o nell’altro.