Nella cavalcata che dovrebbe portare al nuovo stadio, le redini della questione sono passate definitivamente in mano alle squadre. In particolare, in quelle del Milan.
Martedì mattina, a Palazzo Marino, il sindaco Beppe Sala ha incontrato i vertici dei club, nelle persone di Paolo Scaroni per il diavolo e di Alessandro Antonello per il biscione.
Un incontro in cui i rossoneri hanno formalizzato il loro interesse per le aree private dell’ippodromo La Maura, a poche centinaia di metri dal Meazza, dove vorrebbero costruire uno stadio di proprietà esclusiva.
Una mossa che ha comportato la reazione per l’Inter, perché se davvero il Milan partisse per un avventura in solitaria, allora l’Inter sarebbe costretta a fare lo stesso. La novità è che non si parlerebbe più di San Siro.
Uno stadio solo nerazzurro e fuori Milano, che alla fine si ritroverebbe con tre stadi, di cui uno vuoto. Già perché se tutti i cerchi troveranno la loro quadratura, il Meazza resterebbe tra le mani del Comune – che ne è proprietario – senza inquilini che lo riempiano ogni domenica e che – soprattutto – paghino un canone d’affitto.
Inevitabile quindi che nelle stanze di Palazzo Marino ci sia quantomeno un po’ di amarezza.
Eppure oggi il valore di San Siro non sarebbe poi così elevato.
Tutto ora è nelle mani dei rossoneri, che nelle prossime due o tre settimane effettueranno le verifiche di rito sull’ippodromo. Quindi le parti torneranno ad incontrarsi. Ma è abbastanza scontato che saranno settimane tutt’altro che tranquille.