Tornare a casa, magari dopo una lunga giornata di lavoro, e dover cercare parcheggio per decine e decine di minuti. Una scena tutt’altro che fuori dal comune e la risposta è semplice. Non c’è abbastanza spazio.
A Milano, gli spazi per la sosta sono sufficienti ad ospitare, tra strisce blu, gialle, bianche, parcheggi pubblici e strutture private, circa 380mila macchine. Abbastanza per tutte le auto dei residenti e per 45mila cosiddetti city user, che arrivano da fuori città. Peccato che ogni giorno in città siano oltre 220mila i veicoli che entrano nei confini del Comune. E, a voler far di conto, sono 180mila le auto che in linea teorica son di troppo per la capienza dei parcheggi.
Nasce da questi freddi numeri l’idea di Palazzo Marino di lavorare anche sul pass della sosta per i residenti. Nel piano generale del traffico urbano è stata infatti inserita una frasetta che recita così: “Trasformazione progressiva di tutte le autorizzazioni alla sosta su strada in pass onerosi con modulazioni basate sulle caratteristiche dell’utenza e della classe dei veicoli”.
Che Palazzo Marino fosse all’opera per rendere a pagamento il pass residenti per le seconde e terze auto, era già noto. Ora però, come confermato dal Comune stesso, sul tavolo dell’assessorato atterra anche la possibilità che il pagamento venga esteso anche alle prime auto.
“Solo scenari per avere coscienza delle possibilità in campo” assicurano dal Comune, che punta a ridurre le auto dalle 50 ogni 100 abitanti di oggi a 40 nei prossimi dieci anni. Per farlo – è la linea di Palazzo Marino – serve rendere meno conveniente il possesso o l’uso dell’auto. Nonostante le polemiche che già si stagliano all’orizzonte.