La saga dello stadio di San Siro non smette – e difficilmente lo farà – di generare nuove polemiche, idee e suggestioni. L’ultima, in ordine di tempo, l’ha lanciata l’ex sindaca di Milano, Letizia Moratti, che ha spiegato di essere a conoscenza di una proposta che vedrebbe la separazione dei cugini rossoneri e nerazzurri in due stadi. Ma con una specifica importante: l’Inter resterebbe al Meazza, mentre il Milan traslocherebbe a Sesto San Giovanni.
L’idea era emersa ancora agli albori del progetto del nuovo stadio, per poi finire in soffitta a prendere muffa e ragnatele. Ora però, secondo l’ex vicepresidente regionale, potrebbe riprendere quota. Certo, andrà verificata la fattibilità tecnica e soprattutto economica del progetto, ma nel frattempo c’è una nuova suggestione che comincia a prendere forma.
Anche perché, scendendo però dai piani astratti dell’immaginazione, la vicenda si scontra contro una durissima realtà. Lo stallo sul vincolo promesso dal sottosegretario Vittorio Sgarbi continua a mantenere tutti gli attori in equilibrio precario: i club, il Comune e i comitati che protestano contro la demolizione del Meazza.
A dare una risposta alle tante domande che ronzano nell’aria, dovrà essere la nuova soprintendente all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. L’ufficialità ancora non c’è, ma tra gli aspiranti successori di Antonella Ranaldi, partita qualche mese fa per Firenze, sarebbe stata scelta Emanuela Carpani, oggi di ruolo a Venezia. Sarà lei, nel caso, a dover decidere se riaprire il dossier San Siro per impedire l’abbattimento del Meazza. Con lei parlerà, una volta nominata ufficialmente, anche il sindaco Beppe Sala.