Il terremoto politico della Regione colpisce poco dopo le dieci e mezza, con una nota che comincia a circolare via whatsapp sui telefoni dei cronisti. Letizia Moratti annuncia le sue dimissioni da numero due di Palazzo Lombardia e assessora al Welfare. Una decisione, spiega Moratti in quelle poche righe, presa perché “è venuto meno il rapporto di fiducia con il presidente Attilio Fontana”. Il governatore però non si scompone più di tanto, rispedisce le accuse al mittente e in meno di tre ore nomina il successore: il non proprio sconosciuto Guido Bertolaso, già commissario alla campagna vaccinale.
Ma andiamo con ordine: le parole di Moratti rompono definitivamente il rapporto con Fontana e la giunta, dopo che per settimane era rimasto appeso a un filo. Alla base della decisione di Moratti, la volontà di inviare – si legge nella nota – “un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell’azione di questa Amministrazione, che a mio avviso non risponde più all’interesse dei cittadini lombardi”.
Formalmente, il campo dello scontro è quello della pandemia, con Moratti che critica duramente i provvedimenti contraddittori assunti in materia. Contraddittori perché se da un lato l’ormai ex vicepresidente della Regione accoglie positivamente la decisione sull’obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa, dall’altra c’è la preoccupazione per il reintegro anticipato dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, oltre che per il condono sulle multe ai no-vax. “Esempi emblematici di una diversa impostazione politica” sottolinea Moratti, che ricorda come sia stata l’adesione massiccia alla campagna vaccinale la chiave per mettere in sicurezza il Paese. “Un successo – aggiunge – che ora viene messo in discussione da provvedimenti che non condivido”.
Certo, questo a livello formale, perché dietro le quinte resta la corsa per le Regionali. Le dimissioni di Moratti confermano, qualora ce ne fosse stato bisogno, l’intenzione di voler scendere in campo, spaccando il campo del centrodestra tra due candidai: Moratti appunto e Fontana, che davanti alle accuse mosse dal suo braccio destro, non le manda certo a dire.
“I dubbi che avevo espresso sul posizionamento politico di Letizia Moratti – contrattacca il governatore in una nota – erano fondati: è chiaro che guarda verso sinistra”. Fontana si dice sorpreso dalle critiche alle giunta, dal momento che, a suo dire, Moratti non ha mai sollevato problemi in merito. Ma il governatore non sembra voler spendere troppe parole sull’addio della sua vice e passa a nominare il nuovo assessore al welfare, ossia Guido Bertolaso, già commissario regionale per la campagna vaccinale. Un compito che, sottolinea Fontana, potrà assolvere “senza distrazioni politiche, occupandosi esclusivamente dei bisogni dei cittadini”. Una bordata a Moratti. E, c’è da scommetterci, non sarà l’ultima.