Dopo il caso della cava di Zibido San Giacomo, posta sotto sequestro perchè, secondo gli inquirenti, era diventato un punto di riferimento, gestito dall’ ‘ndrangheta per lo smaltimento di rifiuti potenzialmente pericolosi per l’ambiente, il rischio di infiltrazioni mafiose torna al centro dell’attenzione.
A denunciarlo la consigliere e presidente della commissione antimafia Monica Forte, che in consiglio regionale ha riacceso la luce sul problema con diversi emendamenti alla legge regionale, che però non sono stati approvati dall’aula, che avevano l’obiettivo di contrastare il fenomeno mafioso dal settore delle cave.