L’albero centenario di Piazza Buozzi, nel cuore del quartiere Porta Romana, potrebbe essere abbattuto.
Sui suoi rami secolari spunta un avviso: Si informano i cittadini che questo albero sarà abbattuto nei giorni tra il 13 e il 15 marzo. E le motivazioni di questa azione sarebbero “i gravi problemi strutturali” che presenta il platano “non risolvibili con alcun intervento arboricolturale”, si legge nella nota del comune di Milano.
Ma girando l’angolo ecco che spunta un altro foglio, due per la precisione: una lettera a cuore aperto dei residenti della zona che, impersonificando l’albero, chiedono la sua “grazia”.
“Domani le lame affilate degli umani mi faranno a pezzi. Faranno a pezzi la mia circonferenza ormai così grande che ci vuole un girotondo per abbracciarla. Ma ora non è più tempo di girotondi, domani io morirò e morirò da innocente. Saluto tutti quelli del quartiere che mi hanno voluto bene e che forse domani piangeranno”. Si legge nella lettera.
Tra i passanti incontriamo una signora che da 35 anni vive in quel quartiere e che spera non portino via quell’albero che per lei ha rappresentato un pezzo di storia.
Ma dopo le varie proteste dei residenti, i presidi e le interrogazioni al comune, l’assessora comunale al Verde, Elena Grandi ha annunciato che l’abbattimento è stato rimandato affinché venissero condotte ulteriori verifiche sulla salute della pianta.
Ma oltre alla volontà dei milanesi, a salvare l’albero potrebbe essere il regolamento del Verde di Milano, secondo il quale alberi secolari e monumentali, anche se a rischio di schianto, non possano essere abbattuti, ma, semmai, messi in sicurezza “attraverso opere provvisionali di mantenimento”.