Alla fine, il responso ha rispettato le aspettative. Milano avrà una seconda cattedrale e sorgerà al posto del Meazza. Inter e Milan hanno infatti ufficializzato, con una nota congiunta, di aver scelto – per il futuro del calcio milanese – il progetto dello studio Populous.
Oltre al fatto che si tratti di un omaggio al Duomo e alla Galleria Vittorio Emanuele, del futuro impianto in realtà si sa ben poco, dal momento che la progettazione vera e propria inizia ora e si concluderà – assicurano i club – nel giro di alcuni mesi, per poi arrivare a posare la prima pietra nel 2023. Obiettivo, vedere il fischio d’inizio nella stagione 2026-27. La demolizione del Meazza dovrebbe iniziare proprio in quel momento e terminare nel 2031, dopo aver ospitato la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi Invernali del 2026.
Ma nonostante le tempistiche, qualche novità c’è. E arriva dai render allegati alla comunicazione del progetto vincitore. Negli ultimi mesi, siamo stati abituati a vedere immagini come queste. Ma tra qualche anno, l’area del nuovo stadio dovrebbe presentarsi così: spariscono infatti i grattacieli che avrebbero dovuto ospitare hotel e uffici. Una scelta quasi obbligata da quando i club hanno accettato di dimezzare le volumetrie. E poi c’è il Meazza. O meglio ce n’è molto poco. Perché gli ultimi rendering ridimensionano parecchio le vestigia dell’attuale impianto: resterebbero infatti solo delle torri e una parte della grande trave metallica rossa della copertura, in verticale, conficcata nel terreno.
In compenso, il nuovo Distretto dello Sport sarà interamente pedonale, con circa 110 mila metri quadri di aree verdi, pari al 40% della superficie, con parcheggi totalmente interrati e molte attività ludico-sportive previste gratuite o convenzionate con il Comune.