A Milano, solo nel 2019, sono stati 8.263 gli incidenti stradali su strade urbane ed extraurbane, con 34 vittime coinvolte.
Un dato che si inserisce nel contesto nazionale, per cui in tutta Italia, l’anno scorso, si sono verificati 172.183 incidenti con 3.173 vittime e 241.384 feriti, tra cui 35 vittime tra i bambini (sino a 14 anni) e 158 tra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni.
A dirlo Legambiente Lombardia, che in occasione della giornata internazionale dedicata alle vittime degli incidenti stradali, che si è tenuta domenica 15 novembre, ha deciso di puntare i riflettori sulla questione della sicurezza stradale, che seppur in miglioramento rispetto 2018, nel capoluogo lombardo presenta ancora diverse criticità.
Secondo uno studio di The Submarine, infatti, i dati riguardo al tipo di incidentalità stradale indicano un evidente difetto dello spazio pubblico: più della metà degli incidenti milanesi avviene agli incroci, evidenziando così la necessità di ridisegnare lo spazio pubblico con maggiore attenzione alle intersezioni e ai soggetti deboli.
Motivo per cui Legambiente Lombardia ha chiesto all’amministrazione comunale di intensificare gli sforzi per aumentare la sicurezza stradale e la salute di tutti.
Tra le richieste la creazione di nuove zone 30 accompagnata da strategie di monitoraggio dei risultati. Oggi di zone a 30 chilometri all’ora in città ce ne sono sono 41, pari ad una superficie di 10,5 km quadrati. Ne sono state promesse 11 nuove entro maggio 2021, più vaste (per esempio l’intera cerchia dei Navigli), al fine di raggiungere una superficie complessiva di 25 km quadrati.
Altra richiesta dell’associazione ambientalista è l’incremento delle strade scolastiche car free, che oggi sono solo 27 in città, con la richiesta che in vista dell’apertura del prossimo anno scolastico a settembre 2021, vengano estese a tutte le scuole primarie e secondarie.
Un altro punto sono le piste ciclabili: per Legambiente Milano deve compiere ora il salto successivo vero il modello delle capitali europee, e passare dai 35 chilometri di percorsi per biciclette in città, ai 167 km di ciclabili urbane di Copenaghen.
“Le Zone 30, le corsie ciclabili promiscue, le strade scolastiche e le case avanzate devono essere rapidamente diffuse a Milano e negli altri territori lombardi per garantire sicurezza a tutti i cittadini – spiega Federico Del Prete, presidente di Legambici – Nello stesso tempo è importante recuperare la fiducia nel trasporto pubblico e insistere nella diffusione della mobilità non motorizzata: con l’unione di queste misure potremo davvero aumentare la sicurezza stradale e la salute di tutti”.