Le note del maestro Ennio Morricone risuonano davanti a un anonimo portone di via Varesina, in ricordo di chi è scomparso nel momento più buio della storia dell’uomo. Milano si prepara come ogni anno a celebrare il Giorno della Memoria, per ricordare coloro che sono morti sotto i folli colpi del regime nazifascista.
Simbolo di questa giornata, da ormai sei anni, sono le pietre d’inciampo: piccole formelle di ottone conficcate nell’asfalto dei marciapiedi, davanti ai portoni da cui tantissimi sono usciti per non fare ritorno.
In via Varesina abitava Mario Oriani, nato nel 1925 e assassinato a Furth, in Baviera, alla fine di marzo del 1945, ad appena vent’anni. Solo pochi giorni prima che la guerra terminasse.
A far vibrare le corde del violino e del violoncello sono invece i suoi pronipoti.
Nel 2023, l’elenco delle perone ricordate con queste pietre d’inciampo salirà a 171, grazie alle 26 formelle che verranno installate tra gennaio e marzo in 19 indirizzi della città.
E delle pietre d’inciampo ha voluto parlare anche la senatrice Liliana Segre, nel corso della presentazione delle iniziative per la Giornata della Memoria.