Il giorno dopo è quello delle maniche che si rimboccano e delle gambe che cominciano a camminare lungo la strada che porta alla normalità. Una strada che però non sarà rapidissima da percorrere. E in questi casi di scorciatoie ne esistono ben poche. Il nubifragio di lunedì notte continua a martoriare il traffico milanese. Il grosso è stato smaltito, tanti incroci sono stati liberati. Ma in molti casi i tronchi sono troppo grossi e serve intervenire con motoseghe e argani a motore.
A metà giornata di mercoledì, i vigili del fuoco hanno sulle spalle il peso di 280 interventi in meno di 36 ore. E tanti ancora sono da portare a termine, anche perché alla fine, il conteggio degli alberi che si sono schiantati al suolo è di oltre quattrocento piante.
E oltre a quello dei vigili, continua anche il lavoro di Atm, che grazie a 100 uomini schierati sul territorio, continua il lavoro necessario per liberare gli snodi più critici della rete tram. All’ora di pranzo, Il 60% delle linee era stato ripristinato, ma la rete aveva ancora tante modifiche e deviazioni, a partire dalla 90/91, funestata dalla caduta del ponteggio in via Ripamonti.
“È stato un momento drammatico – ha affermato il sindaco Sala – ma mi pare che la città sta reagendo bene”. Il sindaco ha quindi spiegato che “le strade e la rete dei trasporti saranno ripristinati in pochi giorni, mentre sarà più lungo il percorso per i parchi”. E davanti alle accuse di scarsa manutenzione, Sala afferma di escludere una simile eventualità.
Dalla città Metropolitana invece arriva un primo bilancio sulle condizioni delle scuole. Da un primo conto approssimativo il conto sarebbe già arrivato a 2 milioni di euro per danni a trentadue edifici.
Intanto perdura la chiusura del Castello Sforzesco e anche il concerto di Alex Britti, previsto nella corte maggiore proprio per mercoledì sera, è stato spostato al 7 settembre.