Proseguono i lavori per la riqualificazione di Piazza Castello, che dovrebbero portare alla piantumazione di 186 nuovi alberi e all’eliminazione di circa 8mila metri quadrati di cemento. Ma, si sa, scavare a Milano porta con sé dei rischi, legati in particolare alla possibilità di ritrovamenti archeologici. In questo caso, ad emergere dal sottosuolo sono stati dei muri in mattone che, secondo alcuni, sarebbero i resti degli antichi bastioni ducali.
Il ritrovamento, secondo quanto denuncia l’Associazione Speleologia Cavità Artificiali Milano, non ha però interrotto i lavori. Per questo, Samuele Piscina, consigliere comunale della Lega, chiede a gran voce l’intervento della Soprintendenza.
Ai piedi del Castello, sostiene infatti Gianluca Padovan, presidente dell’Associazione di speleologi, si trovano cunicoli, casematte, antiche polveriere e l’intero basamento di quelli che furono i bastioni seicenteschi del cuore militare di Milano. “Non si riportano in luce le strutture medievali e rinascimentali con le ruspe – attacca Padovan, e men che meno si può pensare di praticare fosse su tali architetture per piantumare. Senza considerare che le radici degli alberi tendono a sfondare le opere in muratura.
Una questione che non mancherà di sollevare ulteriori polemiche in zona Palazzo Marino.