Sono 549 le botteghe storiche che in tre anni hanno chiuso a Milano. Da un lato colpa del covid e della crisi economica, dall’altro gli affitti sempre più costosi e la rigenerazione urbana.
È la fotografia che emerge da un’elaborazione dei dati di Confcommercio Milano, che ha evidenziato il trend negativo del capoluogo lombardo tra il 2020 e il 2022.
Nello specifico l’anno peggiore è stato il 2020, il primo anno di covid, dove sono state 206 le imprese storiche milanesi che hanno chiuso i battenti. Nel 2021 invece sono 188 le attività cessate, e nel 2022, 155.
I motivi, dunque, di queste continue chiusure riguarda in particolare gli affittiti sempre più costosi soprattutto in centro, dove spesso i proprietari non rinnovano i contratti alle vecchie attività perché sanno di poter trovare inquilini che pagano di più. Come le grandi catene.
Confcommercio però sta provando a salvare queste attività: aiutandole a sbarcare sui social e nel mercato globale.