Entrare in metropolitana o su un autobus e trovarsi davanti un avviso che ricorda ai passeggeri di fare attenzione ai propri oggetti personali e ai possibili borseggiatori. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano. Più insolita, la proposta dell’assessore alla sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato, che ha lanciato l’idea di appendere anche le foto segnaletiche dei criminali.
Il suggerimento è arrivato in una nota dell’assessore, dopo che la polizia ha denunciato due donne, due giovani bosniache, accusate di aver derubato una 90enne su un filobus sotto la Madonnina. E Il fatto che sulle loro teste pendesse un daspo, spiega De Corato, è solo un’aggravante.
“È assurdo – prosegue l’assessore – che nel giro di qualche mese le borseggiatrici, peraltro, non incinte, tornino a replicare, indisturbate, i loro crimini. A farne le spese è la collettività e, specialmente, gli anziani, sempre più preoccupati dall’escalation di scippi”.
È più volte accaduto, infatti, che le borseggiatrici, pizzicate dalle forze dell’ordine, tornassero libere dopo poco tempo, perché in stato di gravidanza.
Secondo De Corato, che nel suo passato ha anche ricoperto il ruolo di vicesindaco di Milano e si è guadagnato il soprannome di sceriffo, sarebbe opportuno, a questo proposito, affiggere sulle obliteratrici dei mezzi di superficie e alle pareti delle metropolitane le foto segnaletiche dei soggetti incriminati, in particolare dei borseggiatori e delle borseggiatrici che nelle ultime settimane stanno spaventando gli utenti dei mezzi pubblici della città.
E la responsabilità, per De Corato è anche di Atm, l’azienda di Palazzo Marino che gestisce il trasporto pubblico, rea, secondo l’assessore di aver continuato per mesi ad esortare i viaggiatori a reggersi ai sostegni per prevenire le brusche frenate e a indossare le mascherine, quando avrebbe dovuto invitarli a stare in allerta dalle borseggiatrici.
Sono mesi che sui social circolano le immagini di scippi e borseggi sulle banchine della metropolitana o a bordo degli autobus. E lo fanno, conclude De Corato, “con un’arroganza che testimonia la loro certezza di farla franca”.