E sono cinque. Milano inaugura, anche se solo per sei fermate, la sua quinta linea della metropolitana. La blu, colore scelto dall’allora sindaca Letizia Moratti. Sabato mattina, dall’aeroporto di Linate è partito il primo convoglio della M4. A bordo, il sindaco Beppe Sala, il ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, il Governatore Attilio Fontana e il sottosegretario Alessandro Morelli, che in sei minuti sono arrivati alla stazione di piazzale Susa.
La tratta inaugurata, che arriva in realtà una fermata più in centro, ossia a Dateo, copre quasi 5 chilometri e mezzo. Ma sono solo i primi dei 15 totali di tutta la linea, che vedrà la luce nella sua interezza, e dunque fino a San Cristoforo, sui Navigli, nel corso del 2024. In mezzo, il passaggio intermedio, quello dell’apertura da Linate a San Babila, prevista per giugno del prossimo anno.
In attesa delle altre 15 stazioni, com’è dunque la nuova arrivata di casa ATM? Innanzitutto, è una metropolitana leggera, come si definisce in gergo tecnico. Non ha né le dimensioni né la capienza di linee come la rossa o la verde, ma può contare su convogli da 50 metri, in grado di ospitare fino a 600 passeggeri, di cui una 70ina seduti. Inoltre, come la sua gemella lilla, anche la blu è interamente automatica e senza guidatore, permettendo a chi si siede in testa o in coda di ammirare la grande opera dell’ingegno che ci sta dietro.
Ma nonostante le capacità più ridotte, porterà – secondo le stime – 86 milioni di passeggeri ogni anno per un totale di 47 treni a servizio: uno ogni 90 secondi nelle ore di punta.
Ma quella di sabato non è stata solo la festa di chi era a bordo, perché per l’occasione sono state inaugurate ufficialmente anche le aree superficiali di viale Argonne, ormai libere dai cantieri di anni.
D’altronde, al posto di barriere, ruspe e betoniere, oggi ci sono prati, aree gioco, campi da basket e da calcetto, tavoli da ping pong, due piste ciclabili a doppio senso, spazi relax e tavoli per un picnic.
Unica nota stonata della giornata, la prospettiva dell’aumento del biglietto, prima ventilato e poi congelato nei mesi scorsi. Si parla di un rincaro di 20 centesimi per i biglietti singoli dovuto agli adeguamenti Istat. Difficile scongiurarlo, spiegano dal Comune, ma si sta cercando di fare di tutto per salvaguardare gli abbonamenti che, per Palazzo Marino, devono diventare la prassi per tutti gli utenti dei mezzi ATM. Un po’ come accade a Londra con la Oyster Card.