Milano si conferma uno dei principali centri di riferimento nell’attrazione di talenti dall’estero: anche nell’anno della pandemia, infatti, sono più di 15mila gli studenti internazionali che hanno scelto di svolgere o di completare il proprio percorso di studi in uno degli 8 atenei della città metropolitana, il (+4,6%) rispetto all’anno precedente, rappresentando oltre l’80% dei 18mila totali a livello lombardo e il 6,7% dei 227 mila iscritti totali alle università milanesi.
È questo il bilancio che emerge dall’indagine annuale di Assolombarda, giunta all’undicesima edizione, sul grado di apertura internazionale del polo accademico del territorio. Un bilancio positivo e per niente scontato, considerato che l’emergenza sanitaria ha imposto forti limitazioni alla mobilità internazionale delle persone e ha obbligato a una rapida riorganizzazione dell’offerta formativa da parte degli atenei.
l’indagine consente anche di scattare una fotografia degli studenti internazionali, ben il 40,7% è iscritto a un corso di laurea ‘STEM’ (ossia un corso di Scienze, Matematica, Ingegneria, Tecnologia, Fisica, Informatica, Chimica, Architettura), una percentuale molto più elevata rispetto al 29,8% rilevato per il totale degli studenti milanesi. Il 6,2%, di studenti internazionali, invece, è iscritto a un corso di laurea in ‘Arte’ che si confronta con un 2,9% riferito al totale studenti. Inoltre, il 6,8% dei giovani dall’estero frequenta corsi attinenti professioni medico sanitarie (9,6% nel totale studenti).
Il principale bacino di provenienza degli studenti internazionali è l’Asia, con il 44% di iscritti, in particolare, sono tre i Paesi di partenza: la Cina, con quasi 2.300 studenti, segue l’India con circa 1.500 giovani e a breve distanza l’Iran con più di 1.200. Il 38,5% di studenti internazionali, invece, proviene da un Paese europeo, grazie anche alla libera circolazione assicurata dall’Unione europea.