Non solo la politica, anche le associazioni ambientaliste si schierano contro la presidente di Arpa Lombardia, Lucia Lo Palo.
Cittadini per l’aria, Legambiente e WWF Lombardia hanno denunciato, attraverso un esposto presso la Procura della Corte dei Conti, il rischio di imparzialità, immagine e ruolo della presidente dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.
Un ente che secondo le associazioni dovrebbe essere imparziale e indipendente e a cui sono affidati i primari compiti di prevenzione e protezione dell’ambiente, a fianco delle istituzioni regionali e locali in molteplici attività.
Un ruolo, quello dell’arpa, che secondo le associazioni “è pregiudicato da anni e ancor di più dalla recente nomina della lo palo come presidente”.
L’esposto delle associazioni ambientaliste arriva esattamente il giorno dopo la mozione di sfiducia approvata dal consiglio regionale con voto segreto, con cui le minoranze chiedevano di sollevare la Lo Palo dal suo ruolo, poiché accusata di negazionismo climatico, in seguito alle parole utilizzate, durante un’intervista, in cui sosteneva che il cambiamento climatico non fosse colpa dell’uomo.
Così anche le associazioni sono d’accordo con la politica nell’affermare che la posizione della lo palo sul tema dei cambiamenti climatici, “rispecchi un’incompetenza scientifica, cosa che porta ad un grave e irreparabile danno all’immagine di ARPA, nonché un danno grave sul piano delle corrette informazioni scientifiche che le istituzioni pubbliche sono chiamate ad assicurare ai cittadini”.
Dall’altro lato secondo cittadini per l’aria, Legambiente e wwf, rimane anche un danno “derivante dal fatto che la Presidente di ARPA Lombardia ricopre una carica per la quale non ha alcuna adeguata competenza” – nel curriculum reperito on line della Lo Palo – scrivono le associazioni nell’esposto – la presidente non vanta particolari o significative esperienze professionali,né ha conseguito una laurea”.
Cosa che, per le sigle ambientaliste, va contro l’indirizzo della Corte dei conti in cui si sottolinea che il conferimento di qualsivoglia incarico di livello apicale deve intervenire in favore di persone che abbiano una professionalità desumibile dal titolo di studio e dall’esperienza lavorativa di livello pari almeno a quella richiesta per l’accesso alla qualifica di dirigente.
Intanto in regione ancora non si spegne la polemica politica tra maggioranza e opposizione, con un botta e risposta tra Fontana e Majorino. Il presidente di regione Lombardia tonra sull’argomento sottolineando come delle dimissioni della Lo Palo se ne dovrà prima parlare in giunta regionale, il capogruppo del Pd, non tarda a risponde: “ Fontana non faccia il furbo, e prenda atto del voto del consiglio. La Lo Palo va destituita e semmai sostituita da una figura di alto profilo, certamente non negazionista”