La procura di Milano ha chiesto l’archiviazione per l’inchiesta sulla presunta compravendita di petrolio tra Russia e Italia che, secondo gli investigatori, sarebbe servita a “creare” un finanziamento illecito di 65 milioni di dollari per le casse della Lega e permettere al partito di Matteo Salvini di affrontare la campagna elettorale per le elezioni europee del 2019.
La richiesta di archiviazione riguarda Gianluca Savoini, fondatore dell’associazione Lombardia-Russia e in passato molto vicino a Salvini, l’avvocato d’affari Gianluca Meranda e l’ex bancario Francesco Vannucci, indagati per corruzione internazionale.
Secondo i pm milanesi, però, la trattativa non era andata a buon fine, ma durante le indagini, dai cellulari dei tre indagati è emersa la fotografia di un appunto scritto a mano con i dettagli dell’accordo: alla Lega sarebbe andato il 4 per cento, agli intermediari russi il 6 per cento. Non spiccioli davanti a una partita di petrolio da un miliardo e mezzo di dollari.