Fa un po’ strano guardare la targa di piazza Fontana in una calda mattina di agosto, anziché – come tradizione vuole e impone – nel freddo di ogni 12 dicembre. Ma in fondo, il messaggio è anche questo. Il ricordo e la testimonianza devono correre tutto l’anno, senza limitarsi ai giorni degli anniversari.
E la corsa del ricordo diventa anche concreta, con l’asfalto che passa sotto i piedi dei membri dell’Agap, l’associazione Gruppi Amatoriali Podistici, che ogni anno, da 38 anni, unisce – di corsa – tre luoghi simbolo della strategia della tensione degli anni ‘60 e ’70, tra luoghi dove il sangue di tanti innocenti è stato versato da attentati di matrice neofascista: piazza Fontana a Milano, piazza della Loggia a Brescia e la stazione di Bologna. Dal 1985 ad oggi – anche a causa dell’età dei partecipanti – il percorso è stato ridotto a poche decine di chilometri, ma il valore di quei passi non è cambiato.
La staffetta, partita martedì mattina da piazza Fontana si conclude mercoledì 2 agosto davanti alla stazione di Bologna, nel giorno dell’esplosione di quella bomba che uccise 85 persone e ne ferì oltre 200. E dietro ai passi della memoria, ci sono le voci delle testimonianze. Quelle dei familiari di chi perse la vita in quegli attentati. Un tesoro che più che mai dobbiamo impegnarci a tenere stretto e a tramandare.