Milano, seppure lentamente, torna a volare. O meglio: torna a collegarsi con più voli giornalieri aperti ai normali passeggeri anche con l’estero e con il Sud Italia. È atterrato ieri al Terminal 2 di Malpensa il primo aereo di Qatar Airways proveniente da Doha, che segna la ripresa del traffico intercontinentale di linea e che, spiega Alessandro Fidato, chief operating officer di Sea, società che gestisce gli scali milanesi, “lascia ben sperare per un aumento dei passeggeri”. Da questo, infatti, dipende l’attuazione del piano di graduale riapertura previsto dalla società: al superamento della soglia di 3 mila passeggeri, che è la capienza del Terminal 2, questo sarà chiuso e il traffico spostato sul Terminal 1, mentre solo in un terzo momento si tornerà a volare da Linate. Oggi su Malpensa sono attivi circa 22 voli al giorno, per una media di 1.000 passeggeri, con picco di 1.200 nei giorni (non più di un paio a settimana) in cui sono in programma voli di rimpatrio.
L’aumento dei voli sarà graduale, da qui all’estate. Ma non proprio graduale sarà l’aumento dei prezzi dei biglietti aerei: infatti secondo uno studio condotto dalla Iata (International Air Transport Association, un’organizzazione internazionale di compagnie aeree con sede a Montreal) il prezzo medio di un biglietto aereo per un viaggio in Europa è destinato ad aumentare del 49% rispetto allo scorso anno.
Stando sempre all’analisi dell’organizzazione delle compagnie aeree, di fatto, dovremmo dimenticare i viaggi low cost così come li abbiamo conosciuti sino a oggi. Vendere i biglietti aerei a meno di 10 o 15 euro sarà di fatto impossibile, a meno che non si decida di volare in perdita.