Non poteva che scatenare le reazioni contrapposte la decisione del commissario straordinario Anas Eutimio Mucilli di approvare il progetto definitivo della superstrada Vigevano Malpensa. Le carte approvate a Roma danno il via libera alle fasi successive dell’opera tanto discussa in questi vent’anni e specie negli ultimi mesi dopo la Conferenza dei Servizi di Gennaio in Regione Lombardia.
I favorevoli condividono il commento dell’assessore regionale ai trasporti Claudia Maria Terzi, che ringrazia il Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini per l’impegno messo per far proseguire un’opera ritenuta indispensabile per lo sviluppo territoriale di tutto il Sud Ovest milanese anche in vista delle prossime olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
Da Cassinetta di Lugagnano, alfiere del fronte del no, invece, il commento a caldo è che “la battaglia non è ancora finita”, anzi. Domenico Finiguerra, primo cittadino del piccolo comune dell’abbiatense da sempre sulle barricate contro la superstrada, motiva la presa di posizione sua, del Comune di Albairate e dei comitati no tangenziale con i ricorsi ancora pendenti davanti al Tar del Lazo e della Lombardia. Gli ultimi presentati ai tribunali amministrativi si rifanno a precedenti sentenze che davano ragione a chi sostiene che il progetto non può formalmente essere approvato perché è lo stesso pensato prima di una valutazione di impatto ambientale, arrivata successivamente, e che invece avrebbe dovuto essere realizzata prima. Ma non c’è solo una questione procedurale. Per Cassinetta e i comitati è in corso una discussione con i propri legali per capire quali altre iniziative mettere in campo nei tribunali per contrastare l’opera. Ricorsi che se ci saranno seguiranno l’ultimo pronunciamento dell’Unesco che proprio interpellato da Cassinetta ha minacciato di togliere al Parco del Ticino il titolo di patrimonio tutelato della biosfera.