E’ una sentenza storica quella sulla vicenda del militare Fabio Fabretti, morto a Rozzano dopo essere stato contaminato da amianto. Così ha deciso la Corte d’Appello di Milano che ha dato ragione alla famiglia che ha fatto un ricorso contro il ministero della Difesa. Si tratta di una sentenza che potrebbe essere applicata a molti altri casi simili. Fabbretti, dopo il periodo di addestramento a Cuneo, fu assegnato alla Prima Aerobrigata di Padova, e adibito successivamente alla base operativa missilistica di Cordovado, dove si è occupato dell’area lancio dei missili. Lavorava a stretto contato di militari americani della base di Vicenza della Nato. In quel periodo, ricorda la sentenza “stazionò un missile ‘speciale’, predisposto con una testata nucleare”. Sarebbe stato quello il periodo in cui sarebbe stato contaminato. L’aviere aveva vissuto un vero e proprio calvario. Sino alla sua morte avvenuta 11 anni fa.