Come per la Milano-Torino e di più. Le celebrazioni per la Battaglia di Magenta non vedranno la rievocazione storica, proprio come accaduto per la partenza della corsa ciclistica negli scorsi mesi. La Pro Loco di Magenta, che da sempre organizza la rievocazione, ha deciso che per rispetto delle sofferenze causate dalla guerra in Ucraina non sia il caso di mettere in piazza armi ed eserciti, anche se finti.
“Spiace dover rinunciare alla rievocazione dopo che la pandemia l’aveva già bloccata. Ma è giusto e doveroso non voltarsi dall’altra parte rispetto ai fatti drammatici dell’Ucraina di questi mesi. Davanti all’aggressione russa, davanti all’esodo più grande di un popolo europeo dai tempi delle Seconda Guerra Mondiale, non si può restare inerti e insensibili”, ha detto Pietro Pierrettori, il presidente della Pro Loco.
“Abbiamo “raccontato” Magenta ad oltre 25.000 ospiti, ma oggi ci chiediamo se, nelle presenti circostanze, tutto questo non possa essere frainteso o per alcuni risultare, addirittura, oltraggioso. Qualcuno di noi ha anche conosciuto uomini, donne e bambini fuggiti, abbandonando tutto, per allontanarsi dai fragori di una guerra vera e rifugiarsi nella nostra città”.
“Corretto tornare a pregare insieme davanti a quell’Ossario, dove riposano le spoglie di oltre 4.600 Caduti che si affrontarono durante la Battaglia di Magenta”. Ed è infatti la messa ai caduti davanti all’Ossario, istituito 150 anni fa, che sarà l’unico evento delle celbrazioni del 4 giugno.