Il caos Asm scuote tutti i comuni del magentino che usufruiscono delle attività dell’azienda pubblica multiservizi. Due consiglieri del cda dimissionari – Donatella Colombo e Mariarosa Cucinello – per divergenze personali con la presidente Elisabetta Lanticina che impongono da una parte all’azienda di decidere da subito come rimpiazzarli per poter continuare a operare, e ai comuni, dall’altra, di ritrovare un equilibrio politico. Perché come dimostrano le reazioni della politica locale, Asm e le sue nomine sono frutto di un equilibrio fra le forze politiche del magentino. Il primo a commentare le dimissioni era stato il Sindaco di Corbetta, Marco Ballarini. “Sono basito dal fatto che in Asm si discuta da mesi di stipendi degli amministratori e dei contratti al responsabile della comunicazione e non di come rendere la società profittevole”. Ha detto Ballarini. “I due consiglieri che si sono dimessi hanno votato il bilancio di previsione, quindi si sono detti d’accordo su ciò che l’azienda vuole fare. Non capisco come abbiano potuto dimettersi subito dopo”.
A Ballarini ha così risposto il vicesindaco di Magenta Simone Gelli – “Ballarini, invece di fare la morale a tutti, dovrebbe conferire ad asm tutti i servizi della sua città, come da sempre ha fatto Magenta. Conferire servizi permetterebbe ad Asm di crescere in fatturato, sia come livelli occupazionali che come realtà sovra comunale del territorio”. Il consigliere regionale Curzio Trezzani, già sindaco leghista di Boffalora, punta invece il dito contro la presidente – “il nuovo presidente non è stata in grado di fare sintesi, di collaborare, di rispettare il ruolo che le ha dato l’assemblea dei soci, di agire tenendo in mente che Asm è l’azienda dei nostri comuni e quindi è necessario discutere, collaborare e confrontarsi con i sindaci, soprattutto quelli che detengono le quote maggiori e che danno maggiori servizi all’azienda”.
Dal Pd di Magenta, proprio al fatto che la città della battaglia è primo azionista con il 60 per cento delle quote, dà invece la responsabilità alla governance, della quale, ha dichiarato Enzo Salvaggio “non si capisce quale sia il disegno sulla società”. I dieci sindaci detentori di quote hanno però confermato al comando Elisabetta Lanticina.